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Elezioni 2020 lunedì 14 settembre 2020 ore 10:12

Acqua pubblica, i diktat del Comitato

Incontro pubblico con gli 8 candidati sindaco, questa sera in piazza Sant'Agostino



AREZZO — Dibattito pubblico con i candidati sindaco sulla questione delI'acqua. Lo organizza il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo per questa sera alle 21 in piazza Sant'Agostino

Il Comitato ritiene infatti opportuno che gli 8 candidati dicano chiaramente ai cittadini come la pensano e cosa intendono fare, se eletti, nei 5 anni del loro mandato riguardo alla gestione di un servizio pubblico essenziale quale quello dell’acqua. 

"Proponiamo ciò che secondo noi è necessario fare partendo da quello che i cittadini di Arezzo, hanno chiaramente detto di volere 9 anni fa - spiega Gianfranco Morini - Una gestione pubblica (intendendo per essa una gestione effettuata da un ente di diritto pubblico) e senza profitto per il gestore. Ecco, anzitutto i candidati a sindaco devono esplicitare chiaramente se condividono la volontà del 96% dei cittadini che si recarono al voto nei referendum del 2011. E in caso affermativo, si devono impegnare ad usare tutti i mezzi a loro disposizione per attuarne la volontà, nel rispetto delle leggi vigenti , facendosi promotori di 2 integrazioni allo Statuto del Comune".

La prima per introdurre nello Statuto, tra i Princìpi Ispiratori, un nuovo comma con cui si riconosca il diritto umano all’acqua, ossia all’accesso all’acqua come diritto umano universale e venga attribuito all’acqua lo status di bene comune pubblico inalienabile, garantendo che la proprietà e la gestione della rete di acquedotto, potabilizzazione, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili.

La seconda per aggiungere allo Statuto, nel capitolo dedicato ai Servizi Pubblici Comunali, un nuovo comma in cui sia specificato che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale di interesse generale, avulso da quelli aventi rilevanza economica e che il Comune di Arezzo, in attuazione della Costituzione ed in armonia con i principi legislativi comunitari, nel pieno rispetto della volontà popolare espressa con il voto dei cittadini nei due referendum sull’acqua del giugno 2011, al fine di rafforzare la coesione economico-sociale e territoriale, promuovere la solidarietà, garantire la protezione dell’ambiente e della salute delle persone , realizza tale missione attraverso il perseguimento della gestione pubblica del servizio idrico integrato effettuata da un soggetto o ente di diritto pubblico non tenuto ad osservare le regole del mercato e della concorrenza .

Il sindaco del Comune di Arezzo, che è l’ente locale nettamente più importante in seno alla Conferenza di ambito n. 4 e il maggiore azionista di parte pubblica di Nuove Acque, ha potere di controllo e indirizzo sulla gestione del servizio idrico in quanto è chiamato a designare propri rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione di Nuove Acque, nel consiglio direttivo e nell’assemblea dell’A.I.T.(Autorità Idrica Toscana). 

"Pertanto chiediamo che a questi rappresentanti, da parte del sindaco, venga dato un mandato politico preciso e coerente con l’esito referendario fin dal momento dell’affidamento dell’incarico".

Sulle tariffe del servizio idrico aretino, che sono fra le più care d’Italia, il Comune di Arezzo può fare molto. Infatti le tariffe sono così alte non solo perché contengono l’illegittima componente del profitto, ma anche perché vanno a coprire ingenti costi di gestione e di investimento di cui nessuno – a parte il soggetto privato di Nuove Acque – sa nulla. Come è noto all’indomani del referendum alla componente tariffaria del “profitto” venne semplicemente cambiato nome con ciò eludendo completamente la volontà dei cittadini, ma nulla impedisce agli enti locali che lo vogliono di non applicare la componente del profitto, comunque denominata, nelle tariffe del servizio idrico, abbassando le stesse a favore di tutti i cittadini.

"Il Comune di Arezzo deve istituire un Tavolo Tecnico permanente, aperto anche alla eventuale partecipazione di altri Comuni, a rappresentanti delle categorie economiche-sociali cittadine oltre che a nostri rappresentanti, in considerazione del fatto che il Comitato Acqua Pubblica svolge da anni un ruolo determinante per la tutela degli interessi degli utenti nell’intero ambito idrico aretino" continua il Comitato.

Il Tavolo Tecnico deve avere il mandato dal sindaco di Arezzo di effettuare nel dettaglio:

-analisi dei costi del gestore che poi determinano la tariffa;

-analisi degli investimenti dal punto di vista contabile;

-analisi degli investimenti dal punto di vista della loro efficacia;

-analisi delle manutenzioni ordinarie e straordinarie;

-analisi sull’utilità e correttezza delle cosiddette prestazioni accessorie e altre consulenze;

-analisi sugli appalti e sull’affidamento di lavori e servizi;

-analisi e proposte per l’introduzione di un unico conguaglio tariffario annuo ;

-analisi e proposte sui rimborsi da fare agli utenti per servizi non effettuati;

-analisi e proposte di modifica sulle modalità di disalimentazione delle utenze;

-analisi e proposte di modifica della Carta del Servizio e dei Regolamenti di acquedotto e fognatura;

-analisi e proposte di modifica dell’articolazione tariffaria;

ed avere il compito di relazionare pubblicamente la Giunta e il Consiglio Comunale sui risultati delle analisi effettuate, le proposte elaborate e le problematiche affrontate e quelle da affrontare.


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