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Politica martedì 30 giugno 2020 ore 18:40

Caso Coingas e partecipate, il punto di Ghinelli

Ghinelli, Macrì, Amendola

Il sindaco affronta in Consiglio comunale la vicenda legata alle consulenze, alla nomina di Macrì ad Estra e quella di Amendola alla Multiservizi



AREZZO — Come avevamo anticipato, il consiglio comunale odierno ha ruotato attorno alla vicenda giudiziaria che coinvolge sindaco e parte del centrodestra aretino.

Alessandro Ghinelli non si è sottratto all'argomento ed ha sviscerato punto per punto i vari temi toccati dall'inchiesta.

Partendo dalla vicenda Estra, il sindaco ribadisce la legittimità della nomina di Francesco Macrì, avvallata dal punto di vista giuridico anche dal parere di un autorevole legale di Torino. "Non entro nel merito della tesi dell’accusa - afferma Ghinelli - perché non mi compete, perché la rispetto, e perché non è questa la sede, ma sottolineo una incongruità temporale circa il presunto errore di un fatto politico noto a tutti risalente a ormai 4 anni fa. Che Francesco Macrì fosse un consigliere comunale e che fosse presidente di Estra è fatto noto ed evidente fin dall’inizio di questa vicenda".
Ghinelli ha fatto notare come nell'ultima assemblea Coingas del 12 maggio 2020 i sindaci presenti, non solo quelli appartenenti all'area centrodestra, hanno confermato la fiducia a Macrì quale presidente di Estra.

Sulla Multiservizi il sindaco ribadisce come la nomina di Amendola fu fatta seguendo l'indicazione di uno dei partiti di maggioranza che aveva indicato Amendola come persona competente e di qualità per ricoprire quel ruolo. Come accade quando cambia il colore di una giunta, infatti, vengono sostituiti i vertici delle partecipate con uomini di fiducia della nuova maggioranza.
"Il dato politico è che la nomina di Luca Amendola è sempre rimasta totalmente slegata, per quanto mi riguarda, sia prima che dopo - sottolinea il sindaco - dalla vicenda personale del consigliere Bardelli e ciò è provato dai fatti".

In merito al caso Coingas, Ghinelli precisa che il suo unico interesse è stato quello che il bilancio della partecipata fosse valutato dai revisori dei conti per poi essere portato in approvazione all’assemblea composta dai sindaci. Questo per permettere di divedere tra i vari Comuni gli utili che, non sono proprio bruscolini.
"Io ho il preciso dovere verso i cittadini di esigere che un revisore dei conti faccia il suo dovere, di chiedere che si dica un si o un no. Devo adoperarmi - aggiunge il sindaco - affinché quel bilancio sia portato in assemblea, per sbloccare i proventi che spettano alla mia città e trasformarli in servizi ai cittadini".

Poi Ghinelli entra nell'argomento consulenze e sottolinea come era suo preciso interesse sapere se queste meritavano le retribuzioni che sono state erogate perché "ogni risorsa indebitamente stornata è una risorsa negata alla mia città". Per questo fu ritenuto di acquisire il parere di uno specchiato professionista, di cui tutti voi conoscete l’onestà, non un mio amico fidato per capirsi, ma l’avvocato amministrativista di riferimento per decenni del Comune di Arezzo; per questo ho richiesto espressamente all’assemblea di Coingas del 9 Settembre 2019, cioè dopo l’approvazione del bilancio, se gli incarichi di cui tanto si è parlato, erano stati affidati correttamente oppure no, e quindi se dovessero essere considerati nulli oppure no".


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