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Attualità sabato 10 giugno 2017 ore 16:00

Raddoppiate le prestazioni erogate entro 15 giorni

Ecco i dati riferiti alle prime visite in Cardiologia, Ortopedia, Chirurgia, Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Otorino e Urologia



AREZZO — Un volume di prestazioni che è aumentato del 18% in totale e del 41% per quelle erogate nell’arco di 15 giorni. Tempi di attesa passatiin media da 23 a 21 giorni. Questi sono alcuni dei numeri reali che caratterizzano la sanità aretina nel triennio 2014-2016 per la specialistica diagnostico-ambulatoriale. I dati sono riferiti alle prime visite di Cardiologia, Ortopedia, Chirurgia, Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Otorino e Urologia.

Andando nello specifico, i numeri complessivi del triennio parlano di un aumento delle prestazioni erogate nell’arco di 15 giorni, che sono passate, appunto, da 27.667 a 41.316 (+41%); tra i 16 e i 30 giorni sono aumentate da 20.438 a 23.455 (+23%) mentre diminuiscono gli interventi oltre i 30 giorni dalla prenotazione, che sono passati da 37.358 a 35.980. Per le attese sopra i 30 giorni occorre precisare che spesso si tratta di visite di controllo che necessariamente hanno un timing programmato.

L’aumento del 18% in tre anni delle prestazioni erogate comporta ovviamente un carico di lavoro maggiore per la sanità e quindi per le liste di attesa, che a volte vengono influenzate anche dalla decisione del cittadino di rinviare la prestazione per avere l’appuntamento nel presidio più vicino a casa.

A livello toscano, la Regione fornisce dei dati che vedono l’Asl Toscana sud est come la seconda migliore Azienda per tempi di attesa nella Cardiologia (il 67,8% delle prestazioni viene erogata entro 15 giorni). Bene anche per l’ecografia all’addome: l’83,8% delle prestazioni viene erogata entro 30 giorni, contro il 55,6% dello scorso anno.

“L’Asl Toscana sud est sta lavorando per migliorare i tempi di attesa con azioni che vadano a implementare i percorsi con cui vengono presi in carico i cittadini – dichiara il direttore generale Enrico Desideri - Il principio dell’equità e del diritto alle cure deve guidare l’azione di ogni Azienda sanitaria, garantendo che un numero sempre maggiore di persone possa fruire delle prestazioni. Le liste di attesa rappresentano uno strumento di equità perché non sono basate sul “valore” economico del singolo ma sul suo essere cittadino con diritti uguali agli altri. Ovviamente questo deve tenere conto che esistono casi più urgenti o meno. Sappiamo che ancora c’è tanto da lavorare, tenendo ben presente che la nostra Azienda eroga 11.500.000 prestazioni specialistiche ogni anno. Con questi numeri è comprensibile che possano verificarsi episodi anche importanti di difficoltà di accesso. Le criticità non mancano ma le basi per una buona sanità ci sono e questo ce lo riconoscono a livello nazionale”.


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