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Politica lunedì 20 giugno 2016 ore 17:37

"Sul mio mandato, deciderà l'assemblea"

Dindalini, segretario provinciale Pd, analizza la situazione del partito al termine della tornata elettorale. "Affrontare le divisioni interne"



AREZZO — Si registra il commento di Massimiliano Dindalini, segretario provinciale Pd, all'indomani dei ballottaggi e del momento difficile del partito.

"Una sconfitta elettorale fa parte della vita politica e può essere gestita con un'analisi "verticale" del singolo risultato: contesto locale, scelta del candidato, responsabilità del gruppo dirigente. Una serie di sconfitte richiedono ben altro. Abbiamo perduto Anghiari, Sansepolcro e Montevarchi dopo la sconfitta apripista di Arezzo nel 2015. Nel complesso mosaico della scelta finale dell'elettore non ci sono soltanto i tasselli relativi alla valutazione del mandato consiliare che si è concluso e alla qualità del candidato e del programma che vengono presentati. Siamo di fronte a sconfitte locali che vanno inserite in un quadro nazionale e regionale, non solo politico ma anche sociale, altrettanto problematico.

Oggi - dice Dindalini - non basta il tradizionale commento che traduce la sconfitta in un incidente di percorso. Il dubbio è che sia da mettere in discussione il percorso. Troppo lontani dalle persone, troppi vicini ai palazzi del potere, poca passione per la politica e la visione della società, troppa attenzione alle strategie per vincere (e, ironia della sorte, perdiamo pure). Un partito che non può più nascondersi dietro un'unità di facciata e si comporta come Penelope con la tela che tesse di giorno e disfa di notte. Il Partito Democratico sembra aver smarrito il senso di appartenenza ad una comunità politica a causa di logiche correntizie autoreferenziali che ne hanno indebolito le fondamenta.

Il sentimento anti Pd che si è diffuso nella società ci deve far riflettere e non solo ad Arezzo - commenta convintamente Dindalini - Il tema delle divisioni interne deve essere affrontato con una logica che affermi l'unità non come un valore "matematico" ma politico: l'unità è segno di forza, credibilità e autorevolezza amministrativa e politica. In questo contesto è necessario aprire una riflessione sulle regole delle primarie, della scelta dei candidati, dei livelli e dei luoghi decisionali del partito.

Oggi, quindi, non possiamo voltare semplicemente pagina e scrivere la stessa storia sullo stesso quaderno con le stesse parole. Dobbiamo ricominciare e delineare una nuova strada per il Pd locale e nazionale. Io sono il Segretario provinciale di questo partito: la mia prima azione sarà quello di richiedere la convocazione degli organismi dirigenti che avranno ovviamente a disposizione il mio incarico - sottolinea il segretario - Penso che ognuno debba oggi contribuire al massimo delle sue capacità, non per distribuire cerotti e placebi ma per costruire un processo di trasformazione che ritengo assolutamente non rinviabile. Abbiamo sottovalutato segnali chiari provenienti della società e commesso errori, un partito che è stato indebolito a tutti i livelli territoriali ed esclusivamente concentrato sull’azione di governo, fattori che hanno aumentato il nostro distacco dall'elettorato e, conseguentemente, ridotto gravemente il consenso al Pd. Ad Arezzo, in Toscana e in Italia.

I risultati di questa tornata elettorale ci dicono che così non va bene e che è necessaria una riforma del PD individuando compiti e responsabilità ben definite nei vari livelli territoriali. Solo così potremo proporre ai cittadini una proposta politica per lo sviluppo del territorio e rilanciare una nuova passione per la politica locale. La priorità in tutto questo è tornare con umiltà e disponibilità ad ascoltare la gente. Infine un ringraziamento - conclude Dindalini -  A tutte le donne e gli uomini che in questa campagna elettorale hanno messo l'anima. Grazie del lavoro e dell'entusiasmo. A loro dico che abbiamo fatto tutto quanto pensavamo necessario. Fatto questo, cadere è un dolore e una sconfitta. Ma ci rimane la dignità: questa la possiamo perdere solo se non proveremo, fin da domani, a rialzarci".


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