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Attualità mercoledì 18 marzo 2020 ore 08:00

Aretina in Lombardia tra timori e voglia di casa

Marzia si è trasferita per lavoro da tre mesi. "La città è deserta, si esce solo per fare la spesa. L'unico rumore quello delle ambulanze"



AREZZO — Marzia è un'aretina che vive e lavora in Lombardia.

A seguito di un'opportunità professionale si è trasferita tre mesi fa assieme al compagno, la figlia e la madre. Marzia vive a Pero, comune confinante con Milano, a 56 km da Bergamo e 100 da Brescia, dove gestisce un’attività commerciale al pubblico, adesso chiusa. 

 Alle naturali difficoltà di integrazione si è aggiunta l’emergenza Covid-19.

"Dopo il primo decreto (relativo anche  alla chiusura delle scuole) la vita non era più di tanto cambiata, si incontrava gente ed i parchi cittadini erano frequentati da genitori e bambini. Oggi, invece, è tutto deserto. Non si vede anima viva in giro, se non chi va a fare la spesa quotidiana per poi barricarsi nuovamente tra le mura domestiche.

Ridotte al minimo le attività commerciali e, per evitare ogni forma di contatto, pure i mercati sono stati chiusi. 

L’unica costante - afferma Marzia - è il rumore delle ambulanze che fanno avanti e indietro dagli ospedali e sono gli unici mezzi che circolano per le strade di Pero".

Marzia è combattuta, da un lato vorrebbe tornare ad Arezzo, dalla sua gente ma dall'altro gli impegni professionali, attualmente sospesi, le danno quella forza per resistere ancora. "Ma non so per quanto, vista la situazione".

Dalle sue parole traspare un'evidente preoccupazione amplificata dalla consapevolezza di essere sola, con la sua famiglia, in una città che non conosce.

"La preoccupazione è grande, soprattutto avendo una figlia piccola, anche perché è praticamente impossibile trovare gel disinfettanti e mascherine che offrirebbero protezione da un possibile contagio"

Ed il pensiero torna sempre ad Arezzo, dalle persone che come lei stanno vivendo un qualcosa di surreale. 

"Leggo, mi informo, chiamo amici e parenti, guardo le dirette del sindaco su Facebook. In questa situazione ho bisogno di sentirmi a casa, di essere parte integrante della comunità aretina, anche se a più di 300km di distanza".

Marzia riconosce che a Pero tutti si stanno attenendo scrupolosamente ai decreti governativi, anche se le perplessità ed i timori sono tanti. "Forse queste limitazioni sono arrivate tardi, si doveva seguire l’esempio di Codogno e chiudere tutto, completamente. Ma oramai è così e dobbiamo in tutti i modi contenere il contagio. 

Ce la faremo, tutti insieme, io in Lombarda e voi ad a Arezzo usciremo da questo brutto incubo".


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